domenica 8 ottobre 2017

I SòGGHI, I SUGHI ossia Budino d'Uva



 
 
Nelle scorse settimane, in strada, si incontravano le baracane trainate da trattori, dirette alla cantina del paese, cariche d’uva nera appena vendemmiata.
Terminata questa profumata processione, inizia la spremitura dell’uva, dalla quale si ottiene il mosto.
La maggior parte del mosto è utilizzata per la produzione del vino, in particolare il Lambrusco, una piccola parte, invece, viene trasformata in Mosto Cotto (il mosto viene cotto a fuoco lentissimo fino a che ne resta 1/3 della quantità iniziale) che è destinato alla produzione del pregiatissimo Aceto Balsamico Tradizionale di Modena.
Nella tradizione contadina, era consuetudine, in questo periodo, preparare il budino d’uva detto in dialetto “I SòGGHI” o Sughi. Stiamo parlando di una semplice preparazione che in ogni angolo del paese ha varianti profumante e fantasiose, ma sempre legate al territorio e alla stagionalità.
Vi lascio così, la ricetta di casa mia.

 

Ingredienti
1lt  di mosto fresco
90g  di farina 00
1    cucchiaio di zucchero
 

Preparazione 

Stemperate la farina già miscelata allo zucchero, col mosto, aggiungendolo poco alla volta.
Portate il tegame sul fuoco e, mescolando di continuo, arrivate a bollore e cuocete ancora per 2-3’.
Se durante la cottura si forma un poco di schiuma, eliminarla con l’aiuto di un cucchiaio passato sulla superficie.
A casa nostra venivano poi versati in piatti fondi, quelli per la minestra, e conservati in cantina al fresco, senza coprirli.
Avendo pazienza e parsimonia nel mangiarli, sulla superfice si formeranno così detti fiori (puntini bianchi), e quello sarà il momento migliore per gustarli.